Arte, psicoanalisi, cultura: la corruzione del linguaggio - Gruppo di studio

Arte, psicoanalisi, cultura: la corruzione del linguaggio - Gruppo di studio

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Quando sentiamo parlare di “corruzione” le prime cose alle quali pensiamo possono essere la corrosione del tempo, la perdita dell’integrità fisica e morale, gli atti illeciti. Tuttavia da diversi anni si comincia a parlare di un altro tipo di corruzione, da alcuni denominata “manomissione delle parole” (ma è già del 1947 un saggio di V. Klemperer sul linguaggio del Terzo Reich), cioè l’utilizzo del linguaggio e di alcune parole in modo da limitare e indirizzare il significato in una certa direzione. Sono le parole della propaganda, di qualsiasi tipo sia, anche pro-positiva. Parole e stili linguistici che, entrando nella comunicazione, partecipano alla trasformazione culturale, producendo effetti sociali ed economici. Tanto che molti pensano come Octavio Paz che: “Un paese si corrompe quando si corrompe la sua sintassi”, che l’economia non si regge semplicemente sullo scambio di merci ma anche su quello di parole e molto dipende dalla qualità di queste.

Da un altro punto di vista, accanto alla manomissione consapevole delle parole osserviamo l’esistenza di un altro tipo di corruzione: quella intrinseca alla parola, ineliminabile, che corrompe la cosa da definire tradendola, producendo malintesi, travisamenti e approssimazioni. Essa, evitata da chi vuole controllare quello che dice oppure indirizzarne il senso, viene invece molto apprezzata dalla poesia, dall’arte, dalla psicoanalisi, dalla scienza e da altre pratiche che hanno come meta la conoscenza e l’invenzione. All’opera in ogni forma linguistica che si sganci dalla pretesa di senso compiuto, essa sfrutta la rottura di senso, implicita nel linguaggio, per incontrare del nuovo; in questo senso può spingere la ricerca sempre più lontano, alimentando la nostra ricchezza individuale e collettiva.
Come entrano oggi nella cultura e cioè nel lavoro delle idee queste componenti della corruzione? Questo e altri interrogativi saranno presi in considerazione da un gruppo di studio, aperto a tutti gli interessati, sul tema Arte, psicoanalisi, cultura: la corruzione del linguaggio, che ha cadenza mensile e viene coordinato da Maria Concetta Pinto e Chiara Bortoli.

Per info tel. 347 86 70 103

Bibliografia
Aldo G. Gargani, Introduzione a Wittgenstein, Editori Laterza
Jean-Claude Hagège Morte e rinascita delle lingue. Diversità linguistica come patrimonio dell'umanità, Ed. Feltrinelli
Rosalind Krauss, “Corpus delicti”, in Teoria e storia della fotografia, Mondadori
“Nota sulla fotografia e il simulacro”, in Teoria e storia della fotografia, Mondadori
Denis Lachaud, Frédéric smarrito tra i suoni, Ed. 66THAND2ND
Jean-Bertrand Pontalis, La forza d’attrazione, Editori Laterza
Gino Zaccaria Lingua pensiero canto. Un seminario sull'essenza della parola, Ed. Ibis
Hans Belting, Facce – Una storia del volto, Carocci editore
Franco Vaccari, Fotografia e inconscio tecnologico, Piccola Biblioteca Einaudi

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