Vicenza

Incontro con la parola poetica 'PARABOLA D'AMORE'

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Parabola d'amore

 

 

FLASH MOB DI PAROLE - 26/2/15 Vicenza

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L'idea che proponiamo nasce all'interno di un gruppo di lavoro in corso tra l'associazione Giardino Freudiano e il collettivo artistico Jennifer rosa. L'esigenza è quella di dare una testimonianza rispetto ai tragici eventi di Parigi in favore della libera circolazione delle idee e delle parole, alla quale non si può rinunciare.
Pur essendo piovuti fiumi di parole, nessuna di queste è stata capace di spiegare l’assurdità dell’episodio. Infatti le parole non hanno vinto questa battaglia, perché costrette a combattere una guerra di altro genere, ripudiando ciò che ha spinto l'uomo a crearle: la sua necessità di comunicare.
La matita, ambasciatrice di libertà che fino a ieri era ovvia, oggi è riemersa dal dimenticatoio per ricordarci a gran voce che spetta a noi proteggere e rivendicare tale libertà.
Questo è un invito a ricominciare a coltivarla, per non dimenticare che senza, siamo solo carne.

 

L’amore di transfert - Laboratorio

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L’idea di questo laboratorio nasce dall’esigenza di entrare nel vivo di una tematica che sembra settoriale e invece pervade tutte le relazioni umane. Freud introduce il termine traslazione o transfert per indicare la trasposizione di vecchi legami affettivi sulla persona dell’analista. Nonostante trovi la sua specificità nella pratica analitica, il transfert si manifesta anche nella relazione amorosa propriamente detta, in quella tra insegnante e alunno, tra medico e paziente, al fondo dell’amicizia, tra datore di lavoro e lavoratore, insomma nell’incontro con l’Altro.Interrogarsi sull’amore di transfert, fondamento della pratica e della formazione psicoanalitica, può dare un apporto alle nostre domande intorno all’amore?

   

Gruppo di ricerca

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La lingua del sogno.
L’inconscio e la scrittura



La scrittura può darsi senza l’esistenza dell’inconscio? Di qualcosa che essendo stato tagliato fuori dalla coscienza conserva traccia altrove: uno scritto che torna e ritorna, ingombrando le pagine dei nostri sogni e della vita.
Scrittura effimera quanto la parola orale, la lingua del sogno da sempre cattura l’uomo per la sua enigmaticità. Ritenuta portatrice di un sapere oscuro quanto immancabile, alcuni le si sono affidati lungo secoli e secoli per carpirle il segreto del loro futuro. Molti altri invece l’hanno interrogata nel dare forma alla loro arte. Come Federico Fellini che dei suoi sogni faceva uno schizzo narrato, come una vignetta, che in seguito poteva trovare riscrittura in una scena filmica. Fellini mette in evidenza una caratteristica fondamentale del sogno: la sua fertilità è legata al racconto. In psicoanalisi la possibilità di raccontare un sogno, di parlarne, produce un’altra scrittura: l’elaborazione soggettiva della propria storia comporta trasformazione.
Il gruppo di ricerca, che si costituisce intorno a questo tema, si pone come luogo di scambio dove poter parlare della propria pratica, qualunque essa sia, nell’intersezione
con alcune letture che possano permettere di approfondire il lavoro di ciascuno. La sua meta è di trovare le condizioni di interrogare la “lingua del sogno” per poter tessere qualche filo del proprio sogno.

Coordinato da Maria Concetta Pinto, psicoanalista, il gruppo si incontra ogni quindici giorni il lunedì alle ore 20.45, a partire da gennaio, presso la Libreria Mondadori Quarto Potere, Ponte Pusterla, 14, Vicenza.


Bibliografia

Sigmund Freud, Opere, ed. Bollati Boringhieri:
L’interpretazione dei sognii, cap. 6, Il lavoro onirico, vol. 3
Metapsicologia : La rimozione; L’inconscio, vol. 8
Jacques Lacan, Scritti, ed. Einaudi:
Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi, vol. 1
Thomas Mann, Tristano, Oscar Mondadori
Fabrizio Scarso, Occidentali disorientamenti. Il femminile nel viaggio intellettuale, Book Editore
Si… fa un bambino, tratto da L’espace et la phobie. La peur de la peur, vol. 1, di Serge Vallon, a cura di Maria Pia Marangon, Quaderni di Giardino Freudiano, 1



Per informazioni tel. 347 8670103
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